
|

|
8 giugno 2018
|
|
- ECSA, ICS, ETF e ITF chiedono che i marittimi possano
ottenere agevolmente i visti Schengen
-
- Preoccupazione per i nuovi requisiti richiesti per
l'ottenimento dei visti MEV per ingressi multipli nell'UE
-
Le associazioni e i sindacati europei e internazionali del
settore marittimo hanno sollecitato le istituzioni dell'Unione
Europea ad adottare procedure specifiche per i marittimi affinché
possano ottenere agevolmente i visti Schengen, che sono valiti per
accedere ai territori dei Paesi europei che hanno aderito alla
Convenzione di applicazione dell'Accordo di Schengen. L'esortazione
è stata rivolta dalle rappresentanze armatoriali European
Community Shipowners' Associations (ECSA) e International Chamber of
Shipping (ICS) e dalle organizzazioni sindacali European Transport
Workers' Federation (ETF) e International Transport Workers
Federation (ITF).-
- «Affinché il settore marittimo funzioni in modo
efficiente e affinché vengano assicurate ai marittimi decenti
condizioni di vita e di lavoro - ha sottolineato Tim Springett,
portavoce dell'ECSA in seno al Sectoral Social Dialogue Committee
for Maritime Transport (SSDC) - è essenziale facilitare i
loro spostamenti nell'Unione Europea affinché possano
raggiungere le navi, essere rimpatriati e scendere a terra senza
eccessive difficoltà».
-
- Commentando la proposta di modifica del regolamento europeo
810/2009 di istituzione del codice comunitario dei visti presentata
dalla Commissione Europea, Springett ha accolto con favore il fatto
«che la proposta riconosca già le esigenze specifiche
dei marittimi. Tuttavia - ha precisato - siamo preoccupati per i
nuovi requisiti richiesti per l'ottenimento dei visti MEV per
ingressi multipli e del collegamento che è stato fatto alla
cooperazione sui rimpatri. L'attuazione di questo collegamento - ha
evidenziato Springett - determinerebbe una limitazione della
possibilità per i marittimi di ottenere i visti MEV che hanno
dimostrato di essere molto utili per loro e per i loro datori di
lavoro. Inoltre impedirebbe di apportare modifiche all'equipaggio
delle navi nei porti dell'UE. La capacità dei marittimi di
svolgere il proprio lavoro e di svolgere il loro ruolo essenziale
nel facilitare il trasporto marittimo da e per l'Unione Europea - ha
rilevato - non dovrebbe dipendere dalla loro nazionalità».
-
- «Riteniamo - ha spiegato Mark Dickinson, portavoce
dell'ETF nell'ambito del SSDC - che i marittimi debbano essere
considerati una categoria speciale di viaggiatori d'affari. I
marittimi hanno la necessità di visti per motivi di lavoro e
hanno un profilo di rischio molto basso. Dato che la durata media
dei contratti dei marittimi è di otto mesi - ha specificato
Dickinson - il requisito proposto per ottenere i MEV è troppo
rigoroso e sarà praticamente impossibile per i marittimi
rispettarlo. Riteniamo essenziale che la proposta sia modificata per
evitare requisiti che impediscano alla maggioranza dei marittimi di
ottenere i MEV attraverso il proposto “approccio a cascata”».

|
|
- Piazza Matteotti 1/3 - 16123 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
|