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4 luglio 2018
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- Avviato il progetto europeo Impatti NO sulla gestione dei
rifiuti navali e portuali
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- Avrà una durata di 36 mesi e un budget di circa due
milioni di euro
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Si sta sviluppando in questi giorni a Bastia, in Corsica, la
prima fase del progetto Impatti NO (IMpianti Portuali
trAnsfrontalieri di gesTione dei rifiuTI Navali e pOrtuali) che ha
l'obiettivo di migliorare la gestione dei rifiuti prodotti nei porti
grazie all'attuazione di piani d'azione pilota per lo smaltimento
dei rifiuti e delle acque reflue-
- In particolare, Impatti NO intende contribuire alla
realizzazione della strategia dell'Unione Europea, in materia di
economia circolare, e delle Nazioni Unite sul fronte degli
“Obiettivi di sviluppo sostenibile”. Oltre alle attività
che saranno realizzate nell'ambito del progetto, i partner potranno
capitalizzare le opportunità e i processi già attivati
in ambito europeo con le iniziative promosse con i programmi Cte,
Life e Cef.E.
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- Il progetto, che avrà una durata di 36 mesi e un budget
di quasi due milioni di euro, ha per capofila l'Università di
Cagliari con il Cirem (Centro interuniversitario ricerche economiche
e mobilità delle Università di Cagliari e Sassari)
nell'ambito del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Interreg
Italia-Francia Marittimo 2014/20.
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- I partner del progetto, guidato dagli specialisti coordinati da
Paolo Fadda e Gianfranco Fancello (responsabili scientifici, docenti
dell'ateneo di Cagliari, CentraLabs, laboratori all'avanguardia di
ingegneria, trasporti e mobilità in Cittadella universitaria
di Monserrato), sono le Camere di Commercio di Bastia e dell'Alta
Corsica, di Var e della Maremma e del Tirreno, Centralabs, le
Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno settentrionale,
del Mar Ligure Occidentale e del Mar Ligure Orientale.
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- «I porti - ha spiegato il professor Fadda - dovranno
ispirarsi a un modello di economia circolare. In questo senso
l'approccio di Impatti NO deve considerare lo “spreco”
come una risorsa che permane nel sistema economico, riutilizzata in
nuovi contesti: La valorizzazione economica dei rifiuti, i materiali
trattati e reinseriti sul mercato come nuovo prodotto».
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- Il progetto punta alla crescita sostenibile attraverso la
promozione di forme congiunte di raccolta e di trasformazione dei
rifiuti nei porti. I temi chiave sono: identificare le migliori
tecnologie di trattamento dei rifiuti e delle acque reflue nelle
aree portuali; sviluppare nuove opportunità economiche
derivanti dal trattamento dei rifiuti; aumentare lo scambio di
informazioni sul trattamento dei rifiuti attraverso la creazione di
una rete di porti. «Le attività - ha specificato il
professor Fancello - saranno svolte congiuntamente con i partner
diretti del progetto e l'associazione di organizzazioni, comunità
e strutture responsabili di problemi identici. In sintesi il
progetto punta alla crescita sostenibile attraverso la promozione di
forme congiunte di raccolta e trasformazione dei rifiuti nei porti».

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