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3 ottobre 2018
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- Intercargo invoca un maggiore coinvolgimento dell'industria
marittima nelle deliberazioni dell'IMO
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- In vista dell'applicazione delle nuove norme sul fuel,
l'associazione ha evidenziato come già ora sia difficile
controllare la qualità del bunker
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In occasione delle riunioni dell'assemblea generale
dell'associazione e dei suoi comitati tecnici e direttivi, che si
sono tenute lunedì e ieri a Londra, Intercargo,
l'organizzazione internazionale che rappresenta armatori che
gestiscono navi per il trasporto di carichi secchi, sono stati presi
in esame diversi temi che interessano l'attività degli
operatori del settore, tra cui l'introduzione a partire dal 1°
gennaio 2020 del limite dello 0,5% del tenore di zolfo nei
combustibili utilizzati dalle navi come stabilito dall'International
Maritime Organization (IMO) con l'introduzione di emendamenti
all'Annesso VI della Convenzione Marpol (International Conventiomn
for the Prevention of Pollution from Ships).-
- L'associazione armatoriale ha ribadito la preoccupazione
dell'industria marittima circa l'effettiva disponibilità
all'inizio del 2020 di combustibili conformi alle norme, allarme che
- ha lamentato Intercargo - è stato travisato anche a livello
IMO. Ricordando che il successo della normativa e delle sua regolare
attuazione spetta agli Stati membri dell'IMO, mentre le imprese di
raffinazione, i fornitori di bunker e i noleggiatori dovranno
occuparsi di assicurare la disponibilità in tutto il mondo di
combustibili conformi, disponibilità che può
costituire un problema in particolare per le navi che effettuano
trasporti tramp non regolari, Intercargo ha sottolineato che lo
stesso controllo della qualità dei nuovi combustibili
conformi rappresenta già di per sé una grande sfida
dato che si è rivelato estremamente difficile affrontare i
gravissimi problemi riscontrati con i combustibili attualmente in
uso.
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- Intercargo ha tuttavia ribadito anche di aver accolto con favore
la strategia iniziale adottata dall'IMO per la riduzione dei gas ad
effetto serra emessi dalle navi e ha specificato che continuerà
a partecipare alle deliberazioni presso l'IMO. L'associazione
armatoriale ha però precisato che gli obiettivi ambiziosi che
sono stati fissati richiederanno soluzioni tecniche adeguate poiché
- ha spiegato Intercargo - le emissioni di gas serra dipendono in
gran parte da come sono progettate le navi di nuova costruzione e
dalle tecnologie di cui vengono dotate, dai loro motori e
macchinari, nonché dal tipo di fuel che viene utilizzato.
Intercargo ha quindi evidenziato l'assoluta necessità che sia
i noleggiatori che gli operatori di navi, che spesso sono
responsabili dell'utilizzo delle navi, sia i costruttori navali che
i produttori di motori e i fornitori di combustibili siano coinvolti
nelle deliberazioni dell'Internazional Maritime Organization.
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- Nell'ambito dell'assemblea generale di Intercargo sono stati
intanto eletti il nuovo presidente e i due vicepresidenti
dell'associazione che assumeranno l'incarico di durata biennale il
prossimo 1° gennaio. Nuovo presidente è Dimitris
Fafalios, che subentrerà nella carica a John Platsidakis. I
nuovi vicepresidenti sono Jay K Pillai, che è stato
confermato nell'incarico, e Spyros Tarassis.

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