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22 novembre 2018
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- Le autorità calabresi contrarie allo scorporo dei
porti di Reggio Calabria e Villa San Giovanni dall'Autorità
Portuale di Gioia Tauro
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- Annunciata l'assunzione di tutte le iniziative utili per
garantire l'integrità del sistema portuale calabrese
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Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, il sindaco
di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, e il sindaco di Villa
San Giovanni, Giovanni Siclari, hanno inviato una lettera al
presidente del Consiglio dei ministri, al ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti, ai presidenti di Camera e Senato ed
a tutti i parlamentari calabresi per protestare contro l'ipotesi di
modificare la giurisdizione dell'Autorità di Sistema Portuale
dei Mari Tirreno Meridionale, Jonio e dello Stretto, individuata con
la riforma della normativa portuale del 2016, sottraendole dalla
portata della sua amministrazione e gestione, che comprende gli
scali portuali di Gioia Tauro, Crotone, Corigliano Calabro, Taureana
di Palmi, Milazzo, Tremestieri e Vibo Valentia, i porti calabresi di
Reggio Calabria e Villa San Giovanni, oltre che il porto siciliano
di Messina, tre scali verrebbero inclusi nella giurisdizione di una
nuova AdSP.-
- «Siamo venuti a conoscenza - hanno scritto Mario Oliverio,
Giuseppe Falcomatà e Giovanni Siclari - che è stato
presentato al Senato dal relatore un emendamento al disegno di legge
fiscale 886, che modifica l'assetto attuale dell'Autorità di
Sistema di Gioia Tauro secondo cui verrebbe ad essere istituita una
nuova Autorità di Sistema Portuale che includerebbe anche i
porti di Reggio Calabria e Villa San Giovanni scorporandoli dalla
Autorità Portuale di Gioia Tauro. La Regione Calabria, la
Città Metropolitana ed i Comuni di Reggio Calabria e di Villa
San Giovanni - hanno spiegato i rappresentati delle tre istituzioni
calabre - non condividono questa ipotesi per evidenti motivi, come
si è avuto modo di segnalare allorché sono venute
fuori le prime indiscrezioni di stampa e come si è avuto modo
di evidenziare direttamente al sig. ministro delle Infrastrutture
Toninelli nel recente incontro del 8 novembre con il presidente
della giunta regionale».
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- Oliverio, Falcomatà e Siclari hanno specificato che la
loro contrarietà a questa ipotesi è dovuta a «motivi
territoriali operativi: la gestione di investimenti ed operazioni in
porti cruciali della Calabria, come Reggio e Villa - hanno chiarito
- non sarebbe uniformata agli standard provenienti da una sola
Autorità di Sistema, per cui qualunque investitore e/o
operatore si troverebbe ad avere differenti procedure, prassi, etc.
Il tema - hanno sottolineato - è particolarmente grave perché
va in direzione opposta rispetto al processo di semplificazione più
volte nel Paese da tutti richiesto. La separazione dei porti di
Villa e Reggio introdurrebbe un chiaro ed evidente percorso di
complicazione andando contro le evidenti best practice da tutti
richiamate. Sarebbe ancor più grave nel momento in cui si sta
procedendo ad uniformare tutte le procedure in un unico sportello
omogeneo per tutto il territorio regionale».
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- Inoltre Oliverio, Falcomatà e Siclari hanno addotto
«motivi di continuità gestionale e di programmazione
strategica: la gestione del porto di Villa - hanno precisato -
verrebbe ad essere bruscamente interrotta dopo anni di piena
integrazione nel sistema della Autorità Portuale di Gioia
Tauro e della Calabria; integrazione che ha portato allo sviluppo di
un progetto di controllo telematico cofinanziato dalla Commissione
Europea. Il controllo telematico non può che essere
coordinato con Gioia Tauro avendo così la possibilità
di riorganizzare le soste dei veicoli pesanti ed, in seconda fase,
dei leggeri, in code virtuali, se del caso lungo l'autostrada,
alleggerendo il carico di congestione nella città di Villa.
Il coordinamento con Gioia Tauro - hanno inoltre spiegato - permette
di affrontare in modo compiuto la questione della delocalizzazione
degli approdi, riorganizzando il traffico merci attualmente
insistente nei perimetri dei porti di Reggio e Villa in un nuovo
sito come da lungo tempo atteso dai cittadini, riorganizzando gli
approdi attuali con le destinazioni qualificanti concordate tra
Regione, Città metropolitana e Comuni e in stretta sinergia
con gli altri porti della Calabria. Il porto di Villa può
assumere le funzioni che consentano il miglioramento della qualità
della vita e del benessere dei cittadini».
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- Il governatore della Calabria e i due sindaci hanno anche
rilevato che sussistono «motivi di integrazione economica e
sociale del porto europeo (Comprehensive) di Reggio Calabria con gli
altri porti previsti dal Piano regionale nell'ambito del comune di
Reggio Calabria, cui associare funzioni coordinate. Nel quadro
complessivo dei porti della Calabria - hanno osservato - Reggio può
e deve avere un ruolo centrale relativamente alla domanda
crocieristica largamente inespressa. A Reggio vengono assegnate nel
quadro dei porti della Calabria funzioni di leadership territoriale
ed in particolare per la Calabria del Sud nella sua rinnovata
vocazione a partire dal Museo Nazionale. La sinergia tra il porto di
Reggio (turistico crocieristico) e quello di Gioia Tauro verrebbe ad
essere bruscamente interrotta sul nascere tarpando le ali al
progetto di sviluppo della Calabria stessa».
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- Oliverio, Falcomatà e Siclari hanno denunciato inoltre la
«gracilità economica di una nuova Autorità che
non avrebbe al suo interno nessun porto “core” delle
reti europee TEN-T e quindi sarebbe necessariamente nei fatti
scalata in una condizione di assoluta marginalità negli
interscambi internazionali. La nascente Autorità di Sistema -
hanno evidenziato - andrebbe al di sotto di tutti gli standard
internazionali per i porti di nuova generazione, mantenendo un
profilo solo localistico connesso alla gestione del traffico sullo
stretto ed al ro-ro nazionale».
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- Sono stati richiamati anche motivi di ordine economico e
giuridico relativamente allo sviluppo della ZES Calabria e per
quanto riguarda la ZES nella città metropolitana: «la
ZES - hanno spiegato - perderebbe il quadro unitario e di sviluppo
sostenibile che si è disegnato sin dalla sua prima
proposizione e che si è studiato e individuato come mission
principale nel programma strategico e in tutte le consultazioni
svolte con enti locali, sindacati, associazioni datoriali e sociali,
università. Tali motivi produrrebbero gravissimi danni nei
comuni di Reggio Calabria e Villa San Giovanni che vedrebbero aree
ZES gestite da enti diversi con procedure diverse andando quindi
verso decise forme di complicazione procedurale che sarebbero
opposte ai principi costitutivi delle ZES cosi come enunciati nel
decreto ministeriale 91. Nella sostanza, secondo quanto previsto per
le aree ZES all'interno dei due porti le stesse aree sarebbero
gestite in condominio per alcuni aspetti dal presidente della nuova
Autorità e per altri aspetti dal presidente di Gioia Tauro
inserendo così un duopolio che potrebbe bloccare qualunque
decisione. Il progettato duopolio, così come da emendamento -
hanno rilevato Oliverio, Falcomatà e Siclari - potrebbe
innescare anche problemi decisionali in tutte le altre aree ZES
della Calabria bloccando sul nascere la ZES Calabria che è
stata la prima in Italia ad essere proposta, la prima a presentare
il programma strategico che si vedrebbe cosi arenata in dibattiti
amministrativi che ne bloccherebbero qualunque efficacia facendo
muovere le imprese verso altre collocazioni territoriali».
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- Per queste ragioni Oliverio, Falcomatà e Siclari hanno
ribadito la loro netta contrarietà alla separazione di due
infrastrutture portuali calabresi, Reggio Calabria e Villa San
Giovanni, «che - hanno evidenziato - nel sistema portuale
regionale hanno un ruolo fondamentale e strategico. I rappresentanti
delle tre istituzioni calabresi hanno concluso specificando che «la
Regione e gli enti locali interessati assumeranno tutte le
iniziative utili per garantire l'integrità del sistema
portuale calabrese».

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