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28 gennaio 2019
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- Uiltrasporti, per la definizione di una nuova legge sui
marittimi è essenziale il contributo dei sindacati
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- L'organizzazione sindacale conferma l'importanza del Registro
Internazionale per la competitività della flotta italiana
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Riferendosi a recenti dichiarazioni del vice ministro alle
Infrastrutture e ai Trasporti, Edoardo Rixi, secondo cui il governo
sta predisponendo una nuova legge sull'impiego dei marittimi
italiani, il segretario generale e il segretario nazionale della
Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi e Paolo Fantappiè, hanno
sottolineato che in tal caso il vice ministro «dovrà
coinvolgere anche il sindacato». «Non si può
pensare - hanno spiegato i rappresentanti del sindacato - di
costruire nuove normative che incideranno profondamente sul lavoro e
sulla vita dei marittimi attuali e futuri senza il coinvolgimento
delle organizzazioni sindacali».-
- «Per intercettare nuova occupazione marittima italiana e
sviluppare ulteriormente questo settore fondamentale per i traffici
commerciali via mare - hanno rilevato Tarlazzi e Fantappiè -
serve prima di tutto calibrare una formazione specifica per i nostri
marittimi, che sia coerente al bisogno delle nuove qualifiche che
man mano nascono a seguito dello sviluppo tecnologico e digitale a
bordo delle navi. Ma tale formazione - hanno precisato - non potrà
più gravare sulle tasche degli attuali e futuri marittimi:
occorre riformarne il sistema, finora regolato solo da un mercato
essenzialmente privato. Nel contempo, riteniamo fondamentale
arrivare rapidamente ad una riforma del collocamento della gente di
mare, che sviluppi un concreto e reale incrocio tra offerta e
domanda di lavoro marittimo».
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- Tarlazzi e Fantappiè hanno inoltre evidenziato la
necessità di mantenere il Registro Internazionale per
l'iscrizione del naviglio adibito ai traffici commerciali
internazionali: «dovrà, poi - hanno specificato -
essere indirizzata particolare attenzione alla concessione della
bandiera, in quanto l'attuale sistema ha permesso di aumentare in
maniera significativa il numero di navi di bandiera italiana,
respingendo di fatto forme di delocalizzazione».
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- «Infine - hanno concluso Tarlazzi e Fantappiè - per
quanto riguarda le future concessioni da mettere a gara per la
continuità territoriale, chiediamo che venga inserita e
rispettata la norma sulla clausola sociale, per garantire tutti i
posti di lavoro ed i salari dei marittimi».

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