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25 settembre 2019
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- Il sindaco di Cagliari invita il governo ad attivarsi per
sbloccare la crisi al Porto Canale
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- Truzzu esorta a favorire il rilascio di una nuova
autorizzazione paesaggistica e ad accogliere la proposta di ZES
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Il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, ha inviato una lettera
aperta al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte,
sulla situazione di crisi al porto di Cagliari determinata dalla
cessazione dell'attività di movimentazione dei container al
terminal del Porto Canale. «Ritorno sulla situazione del Porto
Canale di Cagliari - ha scritto il sindaco - e mi permetto di
rammentarle il contesto di grave criticità nel quale versa il
compendio immobiliare più importante di tutta la Sardegna.
Sul Porto Canale - ha ricordato Truzzu - insiste un vincolo
paesaggistico di cui al decreto ministeriale 01/03/1967, avente come
oggetto la “Dichiarazione di notevole interesse pubblico della
spiaggia de 'la Plaja'”. L'Autorità di Sistema Portuale
del Mare di Sardegna ha più volte chiesto la riduzione del
vincolo al di fuori delle dighe foranee delimitanti il porto. La
costruzione del Porto Canale ha, infatti, modificato i luoghi e la
preesistente spiaggia, sotto vincolo, non esiste più. A oggi,
il Ministero dei Beni Culturali non ancora ritenuto di dover agire.
Segnalo, purtroppo, che il succitato vincolo comporta un notevole
aggravio di costi e tempi (nell'ordine di tre anni a fronte di 120
giorni previsti per legge) per l'ottenimento di tutte le
autorizzazioni paesaggistiche - ambientali propedeutiche per
qualsiasi intervento strutturale. Ci sono più di 100 milioni
di euro di investimenti per la cantieristica navale del Porto
Industriale che non possono essere utilizzati a causa del vincolo».-
- «È mia precisa intenzione - ha specificato Truzzu
nella lettera - puntare sullo sviluppo, abbandonando le vecchie
pratiche assistenzialistiche. Il porto di Cagliari ha tutto per
essere un polo attraente, interessante e conveniente sotto il
profilo commerciale, turistico, come cantiere specializzato nel
rimessaggio di imbarcazioni da diporto anche di notevoli dimensioni.
Non voglio che i vincoli vanifichino una scelta di sviluppo sulla
quale tutta la classe dirigente sarda era d'accordo a suo tempo. Tra
l'altro, le sentenze con cui il giudice amministrativo in primo e
secondo grado ha annullato le autorizzazioni paesaggistiche relative
alla costruzione dell'intero compendio del Porto Canale, impedendo
di realizzare le opere previste nel Piano Regolatore Portuale
approvato, perdendo finanziamenti per circa 30 milioni di euro».
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- «Illustre presidente - ha sottolineato il sindaco di
Cagliari - così è difficile fare sviluppo. Anche la
riqualificazione del Porto Storico non può prescindere dal
trasferimento dei traffici commerciali e passeggeri, al Porto
Canale, con le ovvie ricadute economiche che riguardano le imprese,
i lavoratori portuali e l'indotto che ne deriva. L'Avvocatura
Distrettuale dello Stato di Cagliari e l'Ufficio legislativo del
Mibact hanno deciso di procedere, mediante rilascio da parte
dell'Ufficio Tutela Paesaggistica della Regione Sardegna e locale
Soprintendenza, su richiesta dell'Autorità di Sistema, a una
nuova autorizzazione paesaggistica, ai sensi della normativa
vigente. La stessa Direzione Generale del Mibact ha più volte
sollecitato l'avvio della relativa istruttoria. Fino alla
risoluzione della questione, l'Ufficio legislativo non avrebbe più
rilasciato pareri e autorizzazioni su progetti di opere,
infrastrutturali e non, ricadenti nell'ambito del Porto Canale.
Evidenzio che la locale Soprintendenza, rappresentata in sede di
Conferenza dei servizi dal rappresentante unico nominato dal
prefetto, che ha espresso parere favorevole, si è mostrata di
avviso contrario e ha successivamente posto opposizione alla
Presidenza del Consiglio dei ministri».
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- «Sono assolutamente convinto - ha proseguito Truzzu - che
la tutela del paesaggio sia valore essenziale, e mi batto per
salvaguardare tutti i dati di bellezza e identità da
tramandare nel nostro territorio ma credo che anche il diritto al
lavoro e allo sviluppo economico debba essere tenuto da conto. Sono
assolutamente convinto infatti che la revoca del vincolo in oggetto
non arrechi danno alcuno, non preveda nessuna “ferita”».
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- Nella lettera a Conte il sindaco ha messo in evidenza anche il
tema della ZES: «sul tema del lavoro e dello sviluppo,
illustre signor presidente del Consiglio - ha scritto Truzzu -
insisto, sottoponendole la questione della ZES, Zona Economia
Speciale. In questo modo rischiamo di perdere investimenti e
commesse, l'unica strada che possiamo percorrere è quella di
rendere appetibile lo scalo ai grandi investitori. La strada
individuata dalla Regione Sardegna è appunto quella della ZES
e della zona franca doganale intercorsa, come da decisione inviata
alla Presidenza del Consiglio nel novembre del 2018. È da più
di un anno sul tavolo dei ministeri competenti. Se partisse il
progetto, con l'accoglimento positivo dal parte della Presidenza del
Consiglio, avremo grandi benefici per tutto il territorio. Si
attrarrebbero nuovi operatori, ci sarebbero insediamenti produttivi
diversificati, svilupperemo un eco-sistema nel quale a giovarne
sarebbero molti ragazzi che avrebbero salari in linea con i grandi
professionisti che già operano in Europa, in regimi meno
vincolistici e certamente più convenienti».
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- «Sono certo - ha concluso Truzzu - che le questioni poste
abbiano una intrinseca validità e, in qualità di
sindaco di Cagliari e della Città Metropolitana, le chiedo di
fare i due passi decisivi per garantire un futuro di benessere e di
sviluppo per tutta la nostra isola. Favorire il rilascio della
succitata autorizzazione paesaggistica e accogliere la proposta di
ZES che giace sul suo tavolo è per noi fondamentale.
Confidando in un favorevole accoglimento della nostra richiesta, Le
invio i miei più cordiali saluti».

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