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19 novembre 2019
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- A Roma si è tenuta l'assemblea dell'European Network
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- È stata organizzata dalla Federazione del Mare
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Ieri e oggi a Roma, nell'ambito delle celebrazioni del suo
venticinquennale, la Federazione del Mare ha organizzato, nella sede
di Palazzo Colonna dove è ospitata da Confitarma, il general
meeting dell'European Network of Maritime Clusters (ENMC),
l'organizzazione che riunisce i cluster marittimi europei. Ieri sera
la Federazione del Mare ha offerto una cena ai membri dell'ENMC alla
quale hanno partecipato, oltre all'olandese Arjen Uytendaal,
presidente di ENMC, e alla coordinatrice Marjolein van Noort, i
vertici dei cluster marittimi di Bulgaria, Francia, Finlandia,
Germania, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Spagna, e naturalmente
Italia, rappresentata da Mario Mattioli, presidente della
Federazione del Mare, accompagnato dal vice presidente Vincenzo
Petrone, presidente di Assonave e vicepresidente di ENMC, Pierluigi
Portalupi, delegato ANIA, nonché Carlo Lombardi e Laurence
Martin, rispettivamente segretario generale e vice-segretaria della
Federazione del Mare.-
- Oggi, nel corso dei lavori del general meeting, il presidente
Arjen Uytendaal con i colleghi ha affrontato l'esigenza per ENMC di
cooperare con le organizzazioni marittime europee di settore per
meglio condividere le esigenze dell'industria marittima nel suo
complesso e discutere degli obiettivi comuni in vista dei quali
adottare iniziative, sottolineando la necessità di delineare
un linguaggio marittimo comune e coordinare i contatti con le
istituzioni europee.
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- Successivamente, dopo un'introduzione di Fabio Faraone, capo
servizio Tecnica navale sicurezza e ambiente di Confitarma, sul tema
della decarbonizzazione dell'industria marittima, i rappresentanti
dei cluster marittimi europei hanno discusso dei prossimi negoziati
dell'UE per un Green Deal che certamente avrà un impatto sul
settore marittimo: sarà importante in proposito presentare
proposte che tengano conto di tutti gli interessi delle varie
componenti della Blue Economy. Inoltre è stato ricordato che
anche i finanziamenti bancari vengono ormai concessi sulla base
della sostenibilità dei progetti e in questo senso si è
espressa anche la BEI (Banca Europea degli Investimenti). Ciò
vuol dire che se il settore marittimo vuole mantenere l'accesso ai
finanziamenti deve essere in grado di dimostrare cosa sta facendo
per ridurre le emissioni. Sono state presentate anche alcune
iniziative adottate a livello nazionale per ridurre le emissioni.
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- Altro tema in discussione è stato quello dell'importanza
di mettere a punto un insieme consolidato di dati statistici che
renda più evidente l'importanza strategica che il cluster
marittimo riveste per l'economia dell'UE, soprattutto in questo
momento storico caratterizzato da un lato da misure per fronteggiare
il cambiamento climatico e, dall'altro, dalla pressione del
protezionismo e delle guerre commerciali, nonché
dall'esigenza di digitalizzazione che richiede forti investimenti.
In particolare, nel corso della riunione è emersa l'esigenza
di identificare in maniera più precisa quali siano i settori
che dovrebbero essere etichettati come “marittimi”, al
fine di poter inserire nella valutazione della Blue Economy anche
quelli più innovativi, con il loro potenziale in posti di
lavoro, innovazione e fatturato. A tal fine, entro febbraio 2020
ENMC insieme agli altri stakeholder interessati a cooperare,
presenterà un progetto per realizzare una solida base dati.
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