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27 novembre 2019
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- La CER esorta a modificare la direttiva Eurovignette per
assicurare una concorrenza leale tra strada e ferrovia
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- L'associazione teme che venga mantenuto il sistema di
tariffazione basato sul tempo di percorrenza
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L'associazione delle società ferroviarie europee CER ha
espresso disappunto per la decisione preliminare adottata la scorsa
settimana dal Consiglio europeo sulla revisione della direttiva
sulla tassazione a carico degli autoveicoli pesanti adibiti al
trasporto merci per l'uso di alcune infrastrutture (Eurovignette),
decisione - ha specificato la Community of European Railway and
Infrastructure Companies - che consentirebbe di mantenere il sistema
di tariffazione basato sul tempo di percorrenza. Ciò - ha
denunciato la CER - andrebbe a detrimento degli sforzi dell'Europa
di decarbonizzare i trasporti con il passaggio a modalità a
basse emissioni di carbonio come il trasporto ferroviario. Inoltre -
ha sottolineato l'associazione - ciò andrebbe anche contro il
principio “chi utilizza paga” che richiede l'addebito
almeno dei costi marginali, così - ha ricordato la CER - come
evidenziato anche dal Parlamento europeo, e che implica una
tariffazione basata dalla distanza percorsa.
- La CER ha rimarcato che la legislazione europea impone alle
ferrovie di pagare tariffe basate sulla distanza percorsa per
l'utilizzo delle infrastrutture ferroviarie e ha specificato che
pertanto per rispettare lo stesso principio dovrebbero essere
imposte tariffe basate sulla distanza su tutte le principali arterie
stradali, e ciò - ha rilevato l'associazione - non solo sul
25% di queste strade come avviene attualmente.
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- L'associazione ferroviaria ha ricordato che la proposta di
revisione della direttiva Eurovignette del maggio 2017 della
Commissione Europea riconosceva questa necessità proponendo
una graduale eliminazione della tariffazione stradale basata sul
tempo per i veicoli pesanti da attuarsi entro il 2023 e che
nell'ottobre 2018 il Parlamento europeo, in prima lettura, aveva
analogamente proposto una graduale eliminazione entro il 2022,
eliminazione - ha osservato la CER - che contribuirebbe ad una
concorrenza leale tra autotrasporto e trasporto ferroviario. Invece
- ha spiegato l'associazione - l'ultima versione del testo della
direttiva del Consiglio, che dovrebbe essere approvata il prossimo 2
dicembre dagli Stati dell'UE quale approccio generale, prevede di
rimuovere del tutto le scadenze per l'eliminazione graduale della
tariffazione stradale basata sul tempo, anche per i veicoli pesanti,
di limitare a solo “una parte della rete”, in cui il
danno ambientale generato è “il più
significativo”, l'obbligo di addebito per i costi esterni a
carico di camion e autobus, nonché di escludere per altri
otto anni da questa tassazione supplementare i veicoli pesanti di
massa inferiore a 12 tonnellate. «Un simile approccio - ha
denunciato la CER - contrasta con l'ambizione di decarbonizzare i
trasporti delineata nell'agenda politica dell'UE».
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- CER ha quindi esortato i ministri dei Trasporti dell'UE di
allinearsi alla posizione del Parlamento europeo o almeno a quella
della proposta della Commissione Europea.
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