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4 maggio 2020
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- Il bilancio 2019 dell'Autorità di Sistema Portuale del
Mar Tirreno Settentrionale
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- A Livorno si è tenuta la seconda riunione della Cabina
di regia città-porto sull'emergenza Codiv-19
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L'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno
Settentrionale ha reso noto che nel 2019 l'ente ha effettuato spese
per investimenti infrastrutturali e manutentivi pari a 49 milioni di
euro, mentre le altre spese correnti sono ammontate a 24 milioni. Il
bilancio consuntivo per lo scorso anno dell'authority, presentato
giovedì al Comitato di gestione dell'ente, registra entrate
per 84 milioni di euro, di cui 26,5 milioni dalle tasse sulle merci
imbarcate e sbarcate, di ancoraggio ed erariali, con un incremento
di 5,5 milioni di euro rispetto al 2018. Inoltre sono stati
incassati 18 milioni di euro da proventi relativi alla riscossione
dei canoni demaniali (tra concessioni, occupazione temporanea e
accosti pubblici) e 29 milioni da trasferimenti di risorse da Stato
e Regione. Il bilancio presenta un avanzo di amministrazione di
esercizio pari a 11 milioni di euro, che incrementa l'avanzo di
amministrazione complessivo a 102,5 milioni di euro, di cui una
parte vincolata per quasi 43,5 milioni, e un saldo finale di cassa
di oltre 191 milioni di euro. Infine la situazione economica
presenta un utile di esercizio, al netto delle imposte, di 9,5
milioni di euro.-
- Il presidente dell'AdSP, Stefano Corsini, ha specificato che
quello del 2019 è «un bilancio in crescita, solido, che
consente di avere a disposizione notevoli risorse da impiegare in
infrastrutture, a fronte di un parco progetti che negli ultimi due
anni è cresciuto enormemente e ci consentirà di
accedere a ulteriori risorse e, a breve, di dare finalmente avvio a
numerosi interventi che attendono da molto tempo». Sono
risorse - ha aggiunto Corsini - «che ci consentono anche di
affrontare al meglio la situazione congiunturale, e di sostenere,
laddove possibile, le imprese e i lavoratori nei tempi difficili che
ci aspettano».
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- Intanto, sempre giovedì, a Livorno si è tenuta la
seconda riunione della Cabina di regia città-porto
sull'emergenza Codiv-19 che è promossa dall'amministrazione
comunale in collaborazione con AdSP e Capitaneria di Porto, alla
quale partecipano addetti ai lavori dell'ambito portuale ed i
sindacati, con lo scopo di monitorare gli effetti che l'emergenza
sanitaria sta generando sui traffici portuali e la catena logistica
integrata, al fine di rilevare le conseguenze generate sulla tenuta
socio economica della città. La lunga riunione on-line si è
conclusa con la decisione di stilare un documento comune da
presentare ai ministeri competenti per la salvaguardia delle imprese
portuali, a tutela della tenuta occupazionale della città e
per favorire strumenti di gestione adeguati a far sì che nel
momento della ripartenza, il porto di Livorno possa mantenere la
propria posizione di competitività.
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- «Abbiamo bisogno - ha spiegato l'assessora comunale al
Porto e all'integrazione porto-città, Barbara Bonciani - che
il riconoscimento dei costi realizzati dalle imprese portuali per la
sicurezza dei lavoratori avvenga in tempi rapidi. Per questo è
necessario che il decreto attuativo del “Cura Italia”
sia emanato quanto prima. Dalla seconda Cabina di regia città-porto
è emersa l'esigenza di redigere un documento condiviso che
interessi sia il porto che la città, da presentare ai
ministeri competenti, al fine di accelerare i tempi per assicurare
l'attività delle imprese. Il porto di Livorno durante il
periodo di emergenza ha continuato ad essere operativo e non si sono
verificati casi di lavoratori contagiati. Le aziende stanno
sperimentando nuovi modelli organizzativi, ma hanno bisogno di
essere sostenute. Il documento deve anche essere la base per un
impegno comune e condiviso, ognuno per le proprie competenze,
finalizzato a garantire la competitività del sistema
città-porto di Livorno».
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- «È necessario - ha rilevato nel corso della
riunione l'ammiraglio Tarzia, comandante della Capitaneria di Porto
di Livorno - accompagnare il riavvio delle imprese valorizzando le
competenze sulla sicurezza, con un sistema di vigilanza adeguato,
non con intenti punitivi, ma con l'obiettivo di sensibilizzare e
rassicurare le aziende e i lavoratori a garanzia del mantenimento
dell’operatività del porto . Una sorta di sistema di
sicurezza allargato da verificare insieme ai datori di lavoro,
assicurando così l'attività delle imprese portuali».
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