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12 novembre 2020
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- La Venezia Port Community sollecita la nomina del nuovo
presidente dell'AdSP dell'Adriatico Settentrionale
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- Espresso l'auspicio che l'incaricato sia espressione del
territorio
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Venezia Port Community, l'organismo che coinvolge associazioni,
imprese ed enti interessati alla promozione della portualità
veneziana, sollecita la rapida nomina del nuovo presidente
dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico
Settentrionale e auspica che chi sarà chiamato alla guida
dell'ente che gestisce i porti di Venezia e Chioggia sia espressione
del territorio.-
- «Abbiamo bisogno - ha spiegato Alessandro Santi,
coordinatore della Venezia Port Community - di un'Autorità di
Sistema Portuale nei pieni poteri ed efficiente e quindi è
indispensabile che si proceda in tempi brevissimi alla nomina del
nuovo presidente e che la nomina sia espressione del territorio con
conoscenze e professionalità specifiche sulla portualità
e sulla città di Venezia; così da poter coordinare da
subito le tante scelte urgenti, fra le quali anche la definizione
delle concessioni per i terminal, vera linfa imprenditoriale del
porto, e la questione del lavoro portuale».
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- Riferendosi alla quantità di merci movimentata dal porto
di Venezia nei primi nove mesi di quest'anno
(
del 23
ottobre 2020), Santi ha sottolineato che si tratta di «una
diminuzione di traffici commerciali contenuta nell'11%, collocandosi
fra i porti italiani come il più resiliente, a conferma
ulteriore del ruolo strategico e potenzialmente leader grazie al
territorio produttivo alle spalle e all'unicità della città
storica stessa. Ma ora - ha osservato - non va allentata la presa».-
- Circa il traffico delle crociere, la Venezia Port Community ha
ricordato che per questo settore è stato tracciato un
percorso già dall'ultimo Comitatone, ed è stato
confermato anche dalla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti
in occasione della recente visita a Venezia, percorso che dovrà
garantire continuità per un traffico fondamentale della città
raggiungendo obiettivi di sostenibilità ambientale in un
periodo futuro di ripartenza lenta e responsabile.
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- «Dobbiamo - ha concluso Santi - fornire certezze agli
armatori e ai tantissimi clienti del nostro porto: troppe incertezze
e indecisioni sul futuro non hanno aiutato, ma ora la rotta è
tracciata verso un futuro di efficienza e innovazione. Il nostro
porto può diventare la realizzazione concreta di un sistema
virtuoso di investimenti, magari utilizzando in parte il recovery
fund, mirato a salvaguardare l'economia e l'ambiente della laguna
veneta, di Venezia e Chioggia, patrimonio mondiale ma soprattutto
vita per migliaia di lavoratori del porto, della pesca e del
turismo».
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