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1 dicembre 2020
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- L'USB denuncia come «indecente» il Piano
dell'Organico del Porto presentato dall'AdSP della Liguria
Occidentale
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- Un Piano degno di questo nome - sottolinea il sindacato - è
quello prodotto dall'Autorità di Sistema Portuale di Trieste
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L'Unione Sindacale di Base, nel quadro della discussione in atto
presso il Comitato di gestione dell'Autorità di Sistema
Portuale del Mar Ligure Occidentale sul piano di risanamento della
compagnia portuale genovese Culmv, ha denunciato come totalmente
sbagliata l'impostazione del Piano dell'Organico del Porto
presentata dall'AdSP che, secondo la sezione Porto di Genova del
sindacato, dovrebbe essere invece redatta secondo quanto previsto
dalla legge portuale n. 84 del 1994. L'USB ha evidenziato che,
innanzitutto l'attuale Piano del 2018 dell'organico del porto dei
lavoratori delle imprese di cui agli articoli 16, 17 e 18 della
legge 84/94 «non rileva la principale innovazione contenuta
nella previsione normativa: un unico Piano per un unico organico».
Il sindacato ha specificato che si tratta quindi di «un Piano
dimezzato», in quanto, «mentre per la Culmv vengono
fornite alcune informazioni di dettaglio, invece delle imprese
terminaliste vengono riportati solo numeri sommari e indistinti».-
- «Non c'è - ha precisato l'USB - un'analisi dei
modelli operativi di integrazione tra organici dei terminalisti e
della Culmv nell'ambito dei diversi cicli produttivi. Manca perciò
un'analisi della flessibilità e della sua regolazione sotto
il profilo occupazionale. Manca una rappresentazione dell'attuale
stato dell'organico portuale e di come si è determinato negli
anni recenti. Quanti sono stati gli avviamenti e le cessazioni nei
terminal nell'ultimo periodo? Soprattutto quanti e che tipo di
contratti sono stati accesi? Applicando quale Ccnl? Come sono
entrati, e stanno entrando, i giovani a lavorare in porto? In che
misura tali flussi hanno inciso sull'occupazione e sulle prestazioni
dei lavoratori della Culmv?».
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- Tra le numerose carenze del Piano denunciate dall'Unione
Sindacale di Base, c'è anche la mancanza di «dati di
previsione dei traffici, né per il sistema portuale nel
complesso, né per i due porti di Genova e Savona, nemmeno per
singole merceologie o i singoli terminal. Con l'unica eccezione - ha
rilevato il sindacato - delle rinfuse solide, a Genova il settore in
dismissione. Nonostante gli estensori del Piano dichiarino di avere
tratto i dati dai piani di impresa delle imprese portuali - ha
sottolineato l'USB - nel testo non figurano né analisi né
soprattutto previsioni di sorta dei traffici futuri né
dell'impatto occupazionale dei “rilevanti investimenti”
e degli stessi traffici annunciati, che i terminalisti hanno dovuto
inserire nei loro piani di impresa per ottenere concessioni e
proroghe. Tantomeno ci sono dati previsionali di sorta, nemmeno sui
pensionandi. Nessuna previsione nemmeno del normale turn over».
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- Per l'USB si tratta pertanto di «un Piano indecente,
impresentabile». Il sindacato non ha alcun dubbio sulla
possibilità di fare di meglio: «basti guardare - ha
osservato l'USB - al lavoro che è stato prodotto
dall'Autorità di Sistema Portuale di Trieste con un Piano
degno di questo nome e degno di un sistema portuale che
legittimamente si candida a diventare un importante porto
internazionale, capace di coniugare gli interessi del mercato con
quello delle imprese, dei lavoratori e della città».
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