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18 dicembre 2020
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- Fedespedi, il 70% delle nostre imprese ha registrato un calo
del fatturato a causa della crisi
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- Cauto ottimismo per il 2021. Denunciata una «una vera e
propria “bolla dei noli”»
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Il Centro Studi della Federazione Nazionale delle Imprese di
Spedizioni Internazionali (Fedespedi) ha pubblicato il proprio
secondo report su “L'impatto del Covid-19” che analizza
gli effetti economici e le conseguenze sul trasporto merci della
crisi innescata dalla pandemia, con focus su trasporto marittimo e
cargo aereo.-
- Il rapporto,che segue e aggiorna con gli ultimi dati disponibili
il primo report diffuso a luglio scorso, evidenzia che l'impatto
della pandemia sulle imprese di spedizioni internazionali è
consistente e, da una indagine interna svolta dal Centro Studi
presso i suoi associati, emerge che il 70% circa delle imprese ha
subito una flessione del fatturato nel corso del 2020. In
particolare, il 36,4% delle imprese ha registrato una contrazione
compresa tra -11 e -30%.
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- Per quanto riguarda le previsioni sul 2021, il sentiment delle
aziende di spedizione è orientato a larga maggioranza (62%)
verso un cauto ottimismo, con previsioni di sostanziale stabilità
(38%) o leggera ripresa delle attività economiche, trainate
dalle esportazioni. Solo il 9% prevede un'ulteriore forte decrescita
del ciclo.
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- Relativamente all'excursus sulla situazione del mercato del
trasporto marittimo, il report spiega che nei primi nove mesi
dell'anno il traffico mondiale dei container si è attestato
intorno ai 122 milioni di teu, con una flessione del -3,5% sullo
stesso periodo del 2019. In quest'ambito il traffico infraregionale
ha mostrato una maggior tenuta con volumi sostanzialmente invariati
per i trade europei (-0,9%). Inoltre il rapporto evidenzia che
l'andamento dei noli si muove in senso opposto al traffico dei
container, registrando un aumento del livello dei prezzi di quasi il
+200% da aprile a novembre 2020 (tratta Med Sea). Il documento
sottolinea che si tratta di «una vera e propria “bolla
dei noli”, alimentata certo dall'aumento della domanda di
trasporto, ma soprattutto dalla riduzione dell'offerta realizzata
dalle compagnie di navigazione tramite politiche di blank sailing.
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- Quanto al traffico containerizzato nei principali porti
container italiani, nel periodo gennaio-settembre di quest'anno è
stata registrata una diminuzione del -11%, con punte negative a La
Spezia (-21,1%) e Genova (-13,1%); tiene, invece, Trieste (1,1%). In
controtendenza il porto di Savona che registra +142,5% grazie
all'inizio delle attività operative del nuovo terminal APM di
Vado. Migliori performance, invece, per i porti del Mediterraneo
(-2,9%) e per i principali porti a livello mondiale (-2,3%).
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- Il report del Centro Studi di Fedespedi sottolinea infine che se
il cargo aereo resta il settore più colpito dalla crisi,
tuttavia le stime di perdita del comparto segnano un miglioramento:
-1,5% nel 2020 in termini di CTK (cargo &mail t-Km) rispetto al
-16,8% previsto a luglio, mentre nel 2021 è prevista una
ripresa consistente (+13,1%), grazie alla domanda proveniente
dall'e-commerce e dai beni di consumo elettronici. La scarsità
di stiva, a causa del crollo dei voli passeggeri, continua comunque
a incidere pesantemente sulla velocità di ripresa del
traffico merci aereo. Questo trend è confermato
dall'andamento dei principali aeroporti italiani: nei primi 10 mesi
del 2020 il traffico è calato del -26,4% (-60,6% Roma FCO,
-53,7% a Bergamo Orio al Serio, -12% Milano MPX). Ad ottobre, però,
si è registrata una crescita del +12,8% su settembre, dove
spicca Milano MPX con +19,3%.
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