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18 dicembre 2020
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- Mattioli (Federazione del Mare): notevoli le ripercussioni
della crisi sanitaria ed economica sul settore marittimo, portuale e
logistico italiano
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- Occorre assicurare al sistema marittimo nazionale - ha
sottolineato - una sede politico-amministrativa adeguata
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«Sono notevoli le ripercussioni della crisi sanitaria ed
economica sul settore marittimo, portuale e logistico italiano
fortemente integrate nel commercio internazionale». Lo ha
sottolineato il presidente della Federazione del Mare, Mario
Mattioli, nel suo intervento di apertura dei lavori della prima
riunione interministeriale della cabina di regia sul mare,
presieduta da Manlio Di Stefano, sottosegretario al MAECI. «I
confini - ha spiegato Mattioli - sono stati chiusi, la domanda
mondiale è diminuita, la produzione è stata ridotta o
addirittura fermata. Per non menzionare l'impossibilità di
effettuare i cambi di equipaggio, che sta creando una situazione
molto difficile per tutti i marittimi delle unità sia
mercantili che da pesca. In proposito - ha rilevato - è di
grande rilevanza la risoluzione dell'ONU che ha dichiarato i
marittimi lavoratori chiave».-
- «Nel contesto internazionale - ha proseguito il presidente
della Federazione del Mare - tutte le componenti del cluster
marittimo mettono in rete l'economia dell'Italia. Il nostro sistema
marittimo è vincente ed è per questo che occorre
assicurargli una sede politico-amministrativa adeguata con poteri di
coordinamento, in modo che una catena di comando ben integrata porti
ad una maggior efficacia nell'adozione e nell'attuazione delle
decisioni in campo marittimo (tra queste in primis una
semplificazione burocratica) e sia in grado di farlo in tempi
conformi agli standard europei e internazionali caratteristici di
questo mondo. Apprezziamo quanto il MAECI sta facendo attraverso
l'importante focal point marittimo grazie al quale molte
problematiche con l'estero possono essere risolte. Così come
non dimentico i rapporti con i Ministeri delle Infrastrutture e dei
Trasporti e dell'Ambiente, con i quali il settore è in
quotidiano contatto».
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- «Il nostro Paese - ha osservato Mattioli - si trova in una
posizione privilegiata, vera piattaforma al centro di un mare come
il Mediterraneo ove passa circa il 20% dell'intero traffico
marittimo mondiale. Nonostante ciò, il gap
logistico-infrastrutturale dell'Italia viene valutato in circa 70
miliardi di euro: cifra allarmante per un Paese importatore,
trasformatore ed esportatore, che fonda la sua competitività
nel contesto globale sulla capacità ed efficienza del sistema
logistico. Per questo è fondamentale per gli interessi
economici e di proiezione internazionale del nostro Paese, sostenere
politiche volte a promuovere blue economy e attività legate
al settore marittimo, alla navigazione, alla pesca, alle tecnologie
blu, al turismo costiero e alle energie rinnovabili. Le risorse del
Recovery Fund potranno rappresentare importanti opportunità
per tutta la nostra economia marittima».
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- «In questo contesto - ha concluso il presidente della
Federazione del Mare - la proposta di legge che mira alla creazione
di una zona economica esclusiva, è una buona notizia! La ZEE
infatti permetterà al nostro Paese di esercitare, nel
rispetto del diritto alla libertà di navigazione, il diritto
sovrano di sfruttamento esclusivo delle risorse naturali e
l'installazione di strutture artificiali per la tutela ambientale e
la ricerca scientifica e sarà anche un importante strumento
per sostenere la blue economy e tutto l'indotto economico delle
comunità costiere».
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