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21 dicembre 2020
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- L'IMO critica i noleggiatori che aggravano il problema del
cambio degli equipaggi delle navi
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- Lim li invita ad astenersi dal richiedere di includere le
clausole di “nessun cambio di equipaggio”nei contratti
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Come già altre organizzazioni del settore marittimo, il
segretario generale dell'International Maritime Organization (IMO),
Kitack Lim, ha denunciato che nei contratti di noleggio utilizzati
nel trasporto marittimo sono incluse clausole di “nessun
cambio di equipaggio”, condizione posta da parte dei
noleggiatori - ha evidenziato Lim - che aggrava l'attuale grave
problema del cambio degli equipaggi delle navi che è
ostacolato dalle misure per limitare la mobilità assunte dai
governi per contenere la pandemia di coronavirus.-
- Ricordando che tali clausole sono richieste da alcuni
noleggiatori e impongono che non possa essere effettuato alcun
cambio di equipaggio mentre il carico del noleggiatore è a
bordo della nave, non consentendo quindi alla nave di dirigersi
verso porti dove potrebbe aver luogo il cambio dell'equipaggio, in
una dichiarazione inviata nei giorni scorsi agli Stati membri
dell'IMO, ad altre agenzie dell'Onu e ad organizzazioni governative
e non governative, Lim ha invitato tutti i noleggiatori ad astenersi
dal richiedere di includere queste clausole nei contratti di
noleggio e ha inoltre esortato gli armatori e gli operatori di
rifiutarle se richieste.
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- «Tali clausole - ha sottolineato il segretario generale
dell'IMO - esacerbano l'affaticamento mentale e fisico tra i
marittimi esausti, minano il rispetto delle disposizioni della
Convenzione sul lavoro marittimo del 2006 e minacciano ulteriormente
la sicurezza della navigazione». Lim ha ricordato inoltre che
sono disponibili, e dovrebbero essere utilizzate, clausole
contrattuali alternative che consentono di cambiare l'equipaggio
durante la pandemia.
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- Sottolineando che la grave crisi del cambio degli equipaggi è
giunta ormai al decimo mese, con centinaia di migliaia di marittimi
che sono costretti a rimanere a bordo delle navi ben oltre la
scadenza dei loro contratti, Lim ha ribadito che «questa
situazione continua a rappresentare una crisi umanitaria che
minaccia non solo la salute e il benessere dei marittimi, ma anche
la sicurezza della navigazione e il flusso ininterrotto della supply
chain globale».
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