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23 dicembre 2020
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- Denuncia di Ruote Libere per gli autotrasportatori bloccati
nel Regno Unito nel totale disinteresse del governo italiano
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- Franchini: gli spot del ministro De Micheli stridono in
maniera drammatica con le immagini che i colleghi ci stanno inviando
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Ruote Libere - L'Autotrasporto denuncia che numerosi
autotrasportatori sono bloccati nel Regno Unito nel totale
disinteresse del governo italiano, fermo che è conseguenza al
divieto temporaneo imposto ai traffici tra Regno Unito e Francia a
causa della scoperta sul territorio inglese di una variante più
contagiosa del coronavirus. «Gli autotrasportatori bloccati in
Inghilterra e costretti da giorni ad essere prigionieri nei loro
stessi camion con file interminabili in attesa di imbarco - ha
spiegato la portavoce dell'associazione, Cinzia Franchini - è
l'ennesima dimostrazione dello stato di abbandono in cui il governo
italiano ha relegato la nostra categoria».-
- Riferendosi ai ringraziamenti rivolti venerdì dal
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al settore della
logistica e dei trasporti perché, anche nella fase più
acuta della pandemia da Covid-19, non si è mai fermato,
Franchini ha osservato che «gli spot del ministro De Micheli
con tanto di complimenti di rito agli autotrasportatori stridono in
maniera drammatica con le immagini che i colleghi ci stanno inviando
dal Regno Unito».
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- «In particolare - ha reso noto Franchini - dal parcheggio
del Manston International airport ci giungono proprio in queste ore
testimonianze di autotrasportatori marchigiani in attesa da lunedì
di poter fare ritorno in Italia. La Francia a causa della variante
Covid inglese ha infatti chiuso le frontiere e solo ieri sera si è
arrivati a una svolta con la possibilità di imbarcarsi solo
previo tampone. Ma nulla di tutto questo è stato comunicato
sinora agli autotrasportatori in fila, costretti a vivere da tre
giorni in condizioni disumane, con bagni fatiscenti e pasti
consegnati da volontari. Continuando a presidiare i loro mezzi,
spesso investimenti di una intera vita lavorativa, senza alcuna
notizia se non via messaggio da amici in Italia».
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- «L'esigenza di limitare la diffusione della nuova variante
del Covid - ha proseguito Franchini - è ovviamente
comprensibile, ma non è accettabile costringere chi lavora a
restare blindato per 50 o 60 ore sul proprio mezzo. Nessun grido
d'allarme - ha sottolineato la portavoce di Ruote Libere - è
arrivato dal governo italiano che pur si è giustamente
preoccupato per la situazione dei connazionali bloccati in aeroporto
assicurando voli speciali e rientri per i residenti. Un silenzio
assordante soprattutto se paragonato alla retorica delle pubblicità
trasmesse anche sulle reti Rai. Chiediamo dunque al ministro De
Micheli di intervenire in modo tempestivo per consentire a questi
autotrasportatori di rientrare a casa almeno a Natale».
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