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5 gennaio 2021
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- CLECAT ed ESC denunciano nuovamente che le pratiche
commerciali dei vettori marittimi containerizzati compromettono la
ripresa dell'economia UE
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- Lettera alla Commissione Europea
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Le associazioni europee che rappresentano gli spedizionieri e i
caricatori, così come hanno ripetutamente fatto nel corso del
2020, hanno nuovamente sollecitato la Commissione Europea ad
indagare sulle pratiche operative e commerciali delle compagnie di
navigazione containerizzate, attività che, secondo la CLECAT
(European Association for Forwarding, Transport, Logistics and
Customs Services) e l'ESC (European Shippers' Council), stanno
avendo sempre più un effetto distorsivo sulla supply chain e
un impatto negativo sull'economia europea.-
- In una lettera inviata alla Commissione UE, riferendosi alle
pratiche operative e tariffarie dei vettori marittimi, la CLECAT e
l'ESC hanno accusato tra l'altro le compagnie di navigazione di
violare contratti in vigore, di porre in atto condizioni
irragionevoli nell'accettazione delle prenotazioni e di fissare
unilateralmente noli il cui valore risulterebbe di gran lunga
superiore a quello concordato nei contratti.
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- Nella missiva le due associazioni hanno evidenziato che tali
pratiche hanno un effetto particolarmente negativo sulle piccole
imprese europee che sovente dispongono di limitate riserve
finanziarie. Ad avvalorare questa tesi CLECAT ed ESC hanno portato
ad esempio il caso di un'azienda francese che produce biciclette
elettriche, società che rischia di chiudere perché non
riceve pezzi di ricambio dall'Asia: la conseguenza dei ritardi nelle
consegne, della carenza di spazi e dell'aumento dei noli - hanno
spiegato le associazioni - è che l'azienda non è in
grado di finire i suoi prodotti e sta subendo perdite che nel
prossimo futuro potrebbe non essere in grado di sostenere. Si tratta
di ripercussioni negative - hanno specificato CLECAT ed ESC - che
sono avvertite anche da aziende molto più grandi, tra cui
quelle della grande distribuzione, della moda, del settore
automobilistico, della cosmetica e dell'information technology.
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- Nella lettera CLECAT ed ESC hanno nuovamente recriminato che le
compagnie di navigazione che operano servizi di linea si riservano
la possibilità di apportare variazioni ai noli ogni volta che
lo ritengono opportuno, al di là del livello delle tariffe e
degli oneri concordati con i clienti. Le due associazioni hanno
sottolineato che nel contempo spedizionieri e caricatori devono far
fronte a prenotazioni rifiutate e ritardi nel carico delle loro
merci sulle navi nel caso i vettori marittimi ritengano più
produttivo accettare spedizioni a tariffe più elevate per
altre merci. CLECAT ed ESC hanno inoltre denunciato che i vettori
marittimi imporrebbero l'accettazione di tariffe aggiuntive, sino ad
arrivare a rifiutare prenotazioni forzando clienti con i quali il
valore dei noli è stato concordato per via contrattuale a
dover ricorrere a spedizioni marittime con noli spot assai più
onerosi.
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- CLECAT ed ESC hanno anche posto l'attenzione sul problema
dell'attuale carenza di container vuoti, carenza - hanno spiegato -
che è stata determinata da interruzioni della supply chain
causate dal numero senza precedenti di blank sailing programmate dai
vettori marittimi, cancellazioni di partenze che arrivano al 30% del
totale relativamente a determinate rotte di traffico, e dalla
mancanza di affidabilità delle schedule, dato che - hanno
precisato le due associazioni - solo il 50% delle date di partenza
delle navi è risultato corrispondere a quelle annunciate
dalle compagnie di navigazione. CLECAT ed ESC hanno osservato che,
se da un lato i vettori marittimi stanno cercando di rispedire i
container vuoti in Cina sia per esigenze operative che commerciali,
dall'altro ciò sta producendo un effetto domino in quanto si
verifica una generalizzata carenza di contenitori disponibili per le
esportazioni europee e, di conseguenza, gli spedizionieri devono
anche confrontarsi con soprannoli come quelli imposti dalle
compagnie di navigazione e motivati con l'esigenza di coprire i
costi per il riposizionamento dei container. Secondo CLECAT ed ESC,
questa motivazione sono avrebbe senso dato che i vettori marittimi
decidono di rispedire i container vuoti in Cina essenzialmente per
motivi commerciali.
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- Nella lettera CLECAT ed ESC hanno ricordato inoltre di aver già
espresso la loro frustrazione derivante dalla decisione della
Commissione Europea di prolungare ancora una volta l'applicazione
del regolamento di esenzione per categoria a favore delle compagnie
di navigazione che operano servizi di linea
(
del 26
marzo 2020). Decisione - hanno rilevato - grazie alla quale i
vettori marittimi possono continuare a fissare congiuntamente la
programmazione delle blank sailing, determinando una carenza di
capacità che ha consentito ai vettori di rincarare
notevolmente i noli, sia quelli fissati tramite contratti sia quelli
spot.-
- CLECAT ed ESC hanno concluso ribadendo nuovamente che queste
pratiche delle compagnie di navigazione rappresentano un serio
rischio per la capacità di ripresa delle economie dell'Unione
Europea.
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