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2 febbraio 2021
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- Assiterminal illustra alla Camera le richieste del
terminalismo portuale per la ripresa
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- Tra queste, il contenimento del costo del lavoro attraverso
una riduzione non simbolica degli oneri sociali a carico dei datori
di lavoro
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Riorganizzazione ed efficientamento degli organismi governativi
preposti a sovrintendere al settore dei trasporti e incrementare le
risorse per la sua competitività e per la ripresa. Sono
alcune delle richieste che avanzerà questo pomeriggio
l'Associazione Italiana Port & Terminal Operators (Assitermina)
in occasione di un'audizione presso la IX Commissione della Camera
dei deputati nell'ambito di una giornata dedicata alle associazioni
del settore logistico.-
- Secondo Assiterminal, infatti, è necessario mettere in
campo un adeguato programma di rivisitazione delle competenze
interministeriali e di razionalizzazione delle funzioni, per
efficientarle, programma da coniugarsi pure con investimenti in
formazione dei pubblici dipendenti. Inoltre - per l'associazione -
occorre realizzare un piano di semplificazione significativa di
norme e procedure, a partire dal Codice degli appalti pubblici, ma
riguardante anche altri specifici argomenti di interesse pure delle
imprese, rendendo strutturali alcune norme come ad esempio Industria
4.0 determinando come esigibili anche forme di incentivazione
fiscale per gli investimenti in equipments nonché per la
transizione green.
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- In particolare, per il settore della logistica l'associazione
chiede l'aumento delle risorse attualmente previste nella missione
n. 3 (3,68 miliardi di euro) da dedicare a intermodalità e
logistica integrata con particolare riguardo ad interventi
infrastrutturali e concernenti i principali porti nazionali,
soprattutto per il superamento di colli di bottiglia di ultimo e
penultimo miglio nei collegamenti tra scali marittimi e grandi reti
(reti TEN-T).
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- Tra le richieste di Assiterminal si sono anche la
semplificazione degli adempimenti e delle procedure riguardanti i
dragaggi nei porti, l'adozione in chiave moderna del regolamento
attuativo di cui all'art. 18 (“Concessione di aree e
banchine”) della legge 84/94 e il completamento
dell'attuazione della cosiddetta riforma Del Rio, ad esempio
mettendo tutti i porti “a sistema”, favorendo il
funzionamento della Conferenza dei presidenti in chiave di
coordinamento, pianificazione e attuazione di misure sistemiche e
coinvolgendo gli attori del cluster in una costante dialettica di
confronto.
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- Infine l'associazione ritiene che, per aiutare il terminalismo
portuale italiano a riprendersi dal grave impatto della crisi
determinata dalla pandemia di Covid-19, sarebbe assai utile mettere
in campo a carattere temporaneo una misura trasversale generale, o
in subordine specifica per il settore, di contenimento del costo del
lavoro, attraverso una riduzione non simbolica degli oneri sociali a
carico dei datori di lavoro.
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