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2 febbraio 2021
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- Mattioli (Confitarma): nel PNRR mancano misure di sostegno al
trasporto marittimo
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- Necessario rafforzare le direzioni/uffici del MIT dedicate
per competenza a portualità, navigazione e logistica
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Anche la Confederazione Italiana Armatori (Confitarma) ha
manifestato disappunto per la mancanza di misure di sostegno al
trasporto marittimo nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza” (PNRR). In occasione dell'audizione odierna presso
la IX Commissione Trasporti della Camera dei deputati, nell'ambito
dell'esame in sede consultiva della proposta di PNRR, il presidente
della Confitarma, Mario Mattioli, rilevando che «le sei
missioni in cui si articolerà il PNRR rappresentano sfide
ambiziose per il nostro Paese e un'importante occasione di crescita
e sviluppo» ha evidenziato che, «in particolare,
digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema
produttivo, transizione ecologica, infrastrutture e mobilità,
istruzione e formazione, ricerca e cultura, per avere successo
devono necessariamente prevedere specifiche azioni mirate al
trasporto marittimo nel suo complesso».-
- «Purtroppo - ha lamentato Mattioli - le dichiarazioni
d'intenti del PNRR non trovano riscontro in azioni concrete, per
quanto attiene al trasporto marittimo, al quale, sebbene rappresenti
uno dei settori più rilevanti per la transizione ecologica e
sia notoriamente capital intensive, non vengono dedicate misure di
sostegno. Gli unici interventi concreti per il settore marittimo
contenuti nel PNRR riguardano il TPL e la portualità che,
seppur importanti segmenti del comparto marittimo, rappresentano
solo una parte del sistema».
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- «Inoltre - ha aggiunto il presidente della Confitarma -
c'è il rischio concreto che per alcuni settori gli effetti
auspicati del Piano si manifesteranno troppo tardi in quanto per le
diverse misure di primo sostegno previste dalla manovra
straordinaria adottata nel corso del 2020 mancano ancora i decreti
attuativi relativi all'estensione degli sgravi contributivi alle
navi iscritte nel primo registro navale e al fondo per il ristoro
delle perdite sofferte dalle navi passeggeri. È necessario
dare urgente attuazione ai provvedimenti già adottati nonché
prevedere azioni di sostegno economico a ristoro delle ingenti
perdite che altri settori, in primis il comparto cisterniero, stanno
subendo a causa del devastante calo della domanda».
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- «Dato che la sfida della decarbonizzazione interessa tutto
il trasporto, sia pubblico che privato - ha osservato ancora
Mattioli - occorre definire un piano di intervento che faciliti e
acceleri il processo di sviluppo/rinnovamento ed adeguamento della
flotta di bandiera, coinvolgendo la cantieristica italiana maggiore,
già leader mondiale in alcuni comparti ad alto valore, ed
anche quella minore in crisi da anni, individuando strumenti
finanziari necessari anche attraverso il coinvolgimento di Cassa
Depositi e Prestiti e del settore privato. Inoltre, occorre attuare
una strategia che garantisca l'identificazione di solide filiere di
approvvigionamento che consentano il ricorso a carburanti avanzati e
lo sviluppo delle infrastrutture necessarie alla distribuzione e
bunkeraggio del GNL. In questo senso è cruciale
l'introduzione di meccanismi che stimolino la domanda di tali
prodotti».
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- Rilevando poi che le linee guida per la definizione dei PNRR
danno la possibilità di attuare riforme strutturali, Mattioli
ha ricordato che, in tal senso, il cluster marittimo, da tempo unito
nella richiesta di una governance unica per il mare, in questa
difficile fase di riflessione sull'assetto del Paese, ritiene
necessario che, in attesa dell'auspicata costituzione di un'efficace
sede di coordinamento politico-amministrativo dedicata alle attività
marittime, vengano rafforzate le direzioni/uffici del Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti dedicate per competenza alle
materie della portualità, della navigazione e della
logistica.
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- «Last but not the least - ha concluso il presidente della
Confitarma - il processo di estensione dei benefici della bandiera
italiana alle bandiere comunitarie che si concluderà a breve
dovrà naturalmente essere rivolto a quei soggetti
utilizzatori delle navi stabilmente radicati sul territorio
italiano, che contribuiscono a generare PIL per la nostra economia.
Al fine di evitare quanto purtroppo già accaduto nella
logistica italiana, dove è venuta a determinarsi l'egemonia
dei grandi operatori internazionali che decidono se, come, cosa e
quanto trasportare, occorre difendere l'impresa italiana creando le
condizioni di crescita e sviluppo delle tante realtà
eccellenti del nostro settore. Il miglior modo per farlo è
attraverso la semplificazione e l'aggiornamento di norme e procedure
che risalgono anche all'Ottocento».
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