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6 aprile 2021
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- Schiavoni (Alsea): occorre una riforma complessiva del
sistema fiscale in modo che sia equo, semplice e bilanciato
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- Necessario - ha spiegato - spostare parte del carico fiscale
dal lavoro e dalle imprese ai consumi
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Alsea, l'Associazione Lombarda Spedizionieri e
Autotrasportatori, denuncia che, nonostante le aziende siano state
colpite dagli effetti della pandemia del Covid-19, nel 2020 la
pressione fiscale sulle imprese è salita. Ricordando che gli
ultimi dati Istat mostrano per il 2020 una pressione fiscale in
Italia del 43,1% sul Pil, in aumento rispetto al 42,4% del Pil
dell'anno precedente, e che nel 2019 la pressione fiscale italiana,
al netto del sommerso e dell'economia illegale, si attestava al
48,2%, la presidente di Alsea, Betty Schiavoni, spiegato che da
tempo al settore rappresentato dall'associazione viene richiesto di
indicare quali sono gli interventi prioritari per il comparto da
inserire nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano:
«ebbene - ha specificato - noi non ne facciamo una questione
di settore ma di sistema Paese, poiché se l'Italia non
funziona, anche i singoli settori faticano. Per questo, la priorità
deve andare alle riforme che sono alla base del Recovery Plan. Con
un focus su quella fiscale».-
- Schiavoni ha sottolineato che, nel confronto europeo, in Italia
l'imposizione fiscale sulle imprese è la più elevata,
pressione fiscale - ha precisato - che, nonostante il Covid-19 e gli
interventi favorevoli del governo, è addirittura aumentata.
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- «La notizia peggiore, però - ha aggiunto la
presidente di Alsea - non è che siamo i più tartassati
d'Europa, come purtroppo i dati confermano, ma nasce da una lettura
attenta di questi dati, come evidenziati ancora dalla Fondazione
Nazionale Commercialisti su dati della Commissione Europea».
In particolare, la pressione fiscale è sbilanciata dal lato
del lavoro, contrassegnata da una economia sommersa elevata,
frammentata in una miriade di tributi. Inoltre, secondo la Banca
Mondiale, nella classifica generale del Paying Taxes, l'indice che
studia la facilità di pagare le imposte per un'impresa
domestica di medie dimensioni nel secondo anno di attività,
l'Italia è al 128° posto su 190 Paesi esaminati.
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«Questi dati - ha proseguito Schiavoni - confermano quanto
sappiamo: il nostro sistema tributario è inefficiente,
macchinoso e, oserei dire, ingiusto. In Italia per eseguire gli
adempimenti fiscali le imprese devono dedicare molte ore lavoro: 238
contro una media europea di 161 ore. Il tempo di attesa di un
rimborso Iva è di 62,6 settimane contro un dato globale di
27,3 settimane ed uno europeo di 16,4 settimane». La
presidente di Alsea ha evidenziato che, inoltre, l'Italia è
uno dei pochi Paesi che fa pagare la marca da bollo ed è tra
i Paesi più cari per i prezzi per i carburanti (il terzo
Paese più caro per il gasolio ed il quinto per la benzina -
dati della Commissione UE).-
- «Occorre - ha concluso Betty Schiavoni - una riforma
complessiva del sistema fiscale in modo che sia equo, semplice e
bilanciato. Spostando parte del carico fiscale dal lavoro e dalle
imprese ai consumi; con un nuovo rapporto tra Stato e contribuenti
basato sulla fiducia e sull'equità. Riportando i costi del
funzionamento delle Authorities a carico della fiscalità
generale. Speriamo che il presidente Draghi riesca a portare avanti
questa riforma, così come le altre grandi sfide che ha
davanti».
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