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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
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ANNO XXXII - Numero 15 MARZO 2014
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LEGISLAZIONE
COMMISSIONE EUROPEA DELUSA DAL VOTO DEL PARLAMENTO EUROPEO
SUL QUARTO PACCHETTO FERROVIARIO
La Commissione Europea ha espresso la propria delusione per i
tentativi da parte degli stati membri di affossare la normativa
finalizzata ad aprire la concorrenza nel settore ferroviario
europeo.
In occasione di una sessione plenaria, il Parlamento Europeo ha
deliberato di approvare la prima lettura del Quarto Pacchetto
Ferroviario, sebbene con modifiche significative a quelle parti
della normativa finalizzate ad aprire i mercati chiusi ad operatori
privati ed a troncare i legami fra i gestori delle infrastrutture e
gli operatori ferroviari nazionali.
Parlando dopo la votazione, il vice presidente della Commissione
Siim Kallas, responsabile della mobilità e dei trasporti, ha
dichiarato: “Questo non è il forte segnale di cui le
ferrovie europee hanno bisogno e che si aspettano al fine di
incrementare la propria attrattiva”.
Il voto parlamentare in effetti ha supportato il “pilastro
tecnico” della normativa, consentendo la creazione di un
certificato europeo unico sulla sicurezza rilasciato dalla ERA
(Agenzia Europea delle Ferrovie).
Ci si aspetta che il nuovo sistema riduca i tempi della
procedura di approvazione da due anni ad appena tre mesi.
La normativa, tuttavia, si è allontanata dalla richiesta
di una completa separazione fra gestori ed operatori in relazione
alle infrastrutture, consentendo ai membri di optare per una
struttura integrata con un'unica società holding retta da
requisiti maggiormente rigorosi circa la trasparenza finanziaria.
Il parlamentare liberal-democratico Phil Bennion ritiene a
proposito della normativa che “il suo significato sia che, in
termini di infrastrutture ferroviarie e materiale rotabile, i
produttori di tutti questi articoli potranno disporre di un mercato
costituito da tutti e 28 gli stati membri, invece di dover produrre
specifiche diverse per tutti e 28 i paesi, di modo che essa presenta
l'enorme potenziale di abbattere i costi nel settore ferroviario”.
Un altro emendamento consentirà ai contratti di servizio
pubblico di continuare ad essere assegnati direttamente in certe
situazioni senza che sia richiesto loro di passare attraverso una
procedura di gara d'appalto in concorrenza.
Per quanto la normativa dia agli operatori il diritto di
effettuare servizi commerciali in tutti i paesi sino al 2019, fino
al 2023 non saranno resi obbligatori gli appalti in regime di
concorrenza ed anche in seguito ciò sarà soggetto a
determinate condizioni.
La UITP è stata molto critica in ordine alle revisioni
che consentiranno alle autorità preposte ai trasporti di
assegnare i contratti ferroviari a propria discrezione, affermando
che “ciò comporterà senza dubbio la
presentazione di numerosi ed infiniti reclami” e metterà
a rischio “il buon funzionamento dei mercati”.
Aggiunge Kallas: “Anche se il Parlamento Europeo apre la
strada per la riduzione degli ostacoli tecnici, il voto plenario
odierno è un'ennesima dimostrazione della tenacia degli
interessi nazionali che si sono dimostrati più appetibili per
i parlamentari europei del compromesso equilibrato e ben motivato
raggiunto a dicembre dalla TRAN (Commissione Trasporti e Turismo)”.
I rappresentanti dei sindacati dei trasporti del Regno Unito,
sostenitori della nazionalizzazione ferroviaria, si sono recati a
Strasburgo il giorno della votazione per dimostrare contro i
principi delineati nel Quarto Pacchetto Ferroviario.
(da: globalrailnews.com, 4 Marzo 2014)
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